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45 m s.l.m.

Quartiere Tuscolano

 

Via della Batteria di Porta Furba 34

Municipio V

Batteria Porta Furba  -  (1883 - 1888)

Guardia di Finanza - Caserma "Vittorio Galliano"

Archivio digitale Progetto Forti - Fondo Forti di Roma - Foto di Fabrizio Latini 

(Aut.ne V Rep. "Comunicazioni e Relazioni Esterne" - C.do Gen.le Guardia di Finanza concessa)

Vicende e descrizione storica - sintesi

La Batteria Porta Furba fu realizzata tra il 1883 e il 1886 e per un costo di £ 600.000. Posta in posizione arretrata rispetto al Forte Appia Antica e Casilina Insieme alla Batteria Appia Pignatelli aveva il compito di difendere l’accesso alla città dalle omonime consolari, controllando anche la vicina e la ferrovia Roma - Napoli.

Il tracciato della batteria è un pentagono irregolare con il fronte esterno “a saliente” e fronte di gola retto. Il fossato perimetrale è difeso da due mezzecaponiere a tenaglia appoggiate al muro di controscarpa, da un muro alla Carnot scoperto sui fianchi e sul fronte esterno e coperto sul fronte di gola, dal tamburo difensivo su unico livello posto a sinistra dell’ingresso ala batteria, difesa dal rivellino. Il piano del ramparo è raggiungibile da due rampe simmetriche poste ai lati dell’ingresso alla piazza d’armi. E’ dotato di una polveriera il cui ingresso sul fossato è posto alla destra del ponte levatoio, di un pozzo di acqua sorgiva.

Uso, stato di conservazione e vincolo della Batteria

La Batteria fu impiegata negli anni ’10 da un reparto della Regia Guardia di Finanza per l’addestramento dei cani da guerra, fu poi deposito negli anni ‘20 e quindi destinata a sanatorio e convalescenziario militare. Nel 1927 fu trasformata nel Sanatorio B. Ramazzini poi anche dispensario antitubercolare, rimasta in servizio fino alla fine degli anni ’60. Dal 1970 fu assegnato alla Guardia di Finanza. La Batteria fu alterata a partire dagli anni ’20, quando furono progressivamente demoliti i terrapieni, il portale d’ingresso, il ponte levatoio e il corpo di guardia e sopraelevati i ricoveri con un nuovo corpo di fabbrica provvisto di terrazza-portico raccordato con il livello della piazza d’armi da due rampe di scale simmetriche. Il piano del ramparo raccordato a detto edificio è conservato sui fronti principali e presenta ulteriori edifici di cui uno adibito a cisterna.

Con la realizzazione di alcuni padiglioni disposti lungo il suo perimetro Il fossato è stato interrato tranne che sul fronte di gola oggi raggiungibile con una rampa asfaltata, ove si conservano il tamburo difensivo e il muro alla Carnot del fronte di gola, la polveriera. La Batteria non ha un decreto di vincolo specifico ma è comunque vincolata ope legis ai sensi dell’art.12 comma 1 del Codice dei Beni Culturali.

Il Compendio Demaniale

Il compendio demaniale è stato impiegato nel corso del tempo per la realizzazione di diversi edifici prima civili e poi militari.

 

testo © 2013 Progetto Forti

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